Continuerà la storia d’amore tra Rea e Assen?
Wednesday, 10 April 2019 09:31 GMT
La stella della Kawasaki è il re della “cattedrale” dal 2010 ed è pronto a difendere il suo trono
È il momento del quiz: che cos’hanno in comune il 2010, 2011, 2012, 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018? È una domanda vaga ma se ci aggiungiamo TT di Assen la risposta viene in automatico: sono le stagioni in cui Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) ha vinto le gare in programma alla “cattedrale” della velocità.
È una striscia di successi senza precedenti nella storia del Campionato mondiale MOTUL FIM Superbike, anzi, quasi senza precedenti. Il “re” Carl Fogarty è stato il dominatore indiscusso della pista olandese per sette anni consecutivi portando a 12 le vittorie ottenute qui. Proprio il numero che Rea ha eguagliato lo scorso anno in Gara 1.
Per mettere le cose in chiaro, ci sono tre cose certe nella vita: la morte, le tasse e Jonathan Rea vincitore ad Assen. Tuttavia, tutto è vero fino a quando non viene smentito e quest’anno stiamo assistendo ad un inizio di stagione unico nel WorldSBK, qualcosa che non si era mai visto nell’ultimo decennio. Alvaro Bautista (Aruba.it Racing – Ducati) sta facendo uno scintillante debutto nella categoria e sta stravolgendo tutto ciò che sapevamo sul mondiale Superbike.
Così come il suo idolo “Foggy”, Rea ha preso l’abitudine a non aver bisogno di scattare dalla polte position o di avere la moto in perfetto stato per vincere ad Assen. Quando la situazione si fa complicata, anche ai tempi in cui era alla Honda prima di diventare campione del mondo, Rea ha sempre trovato ad Assen un trampolino di lancio per la propria stagione.
Per il momento, il nord-iralndese è cauto, come lo era al primo round dell’anno:”Andando ad Assen continueremo a lavorare. È una pista dove in passato ho ottenuto buoni risultati ma spero di poter ridurre il distacco dai primi round”.
Oltre a colmare il divario con Bautista, Rea desidera continuare a sviluppare parti della ZX-10RR. Il feeling non è così perfetto come lo era alla fine dello scorso anno: “Nell’ultimo round ho usato la gomma anteriore e dobbiamo valutare se realmente si adatta al mio stile di guida. Girando da solo in pista mi sento bene però chissà se potremmo averne un po’ più duro. Lo rivaluteremo ad Assen e vedremo come andrà”.
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