Semplice: la chiave alla base del successo di Rea
Il nordirlandese all’Estoril ha vinto il suo sesto titolo consecutivo nel WorldSBK. Ma qual è la chiave del suo trionfo? Il telecronista del WorldSBK Steve English ha parlato con Rea e con il suo capotecnico Pere Riba per scoprirlo.
Sei Campionati del Mondo MOTUL FIM Superbike, 99 vittorie, 185 podi e 27 pole position. La carriera di Jonathan Rea non ha precedenti e negli ultimi 12 mesi ha dimostrato quanto sia completo. L’anno scorso ha fatto vedere di avere una grande carica e determinazione recuperando lo svantaggio che lo separava da Alvaro Bautista. Quest’anno è stato in testa fin dall’inizio ma lungo il suo cammino ha dovuto superare numerosi ostacoli. La gioia del 2020 è più dolce rispetto a quella degli scorsi anni dato che durante la stagione non sono mancati i dubbi. Dopo la pausa lunga cinque mesi aveva le spalle al muro?
“Onestamente quando è uscito il calendario mi sono sentito un po’ affranto,” ha detto Rea. “Pensavo che quest’anno sarebbe stato molto difficile. La stagione è stata accorciata e non saremmo andati ad Assen, Imola, Donington Park e San Juan. Tutte piste che a me piacciono. Jerez? Non è mai stata la nostra pista preferita. Aragon era una pista Ducati. Barcellona è una pista da MotoGP™. Dopo Portimao ero preoccupato per ciò che avremmo trovato nel corso del resto della stagione. Penso che abbiamo migliorato sia la moto che il mio stile di guida. In passato ad Aragon non avrei mai potuto fare quello che ho fatto quest’anno”.
“Conosciamo i nostri punti deboli e in Kawasaki ciò che dico non cade mai nel vuoto, non è che ci fanno vedere la classifica del mondiale e tutti si danno il cinque e sono contenti dei risultati. Continuiamo a lavorare per migliorare tutto. Conosciamo quali sono i nostri punti di forza e debolezza dentro e fuori. Sappiamo che con le alte temperature facciamo fatica con il posteriore e con il calo delle gomme. Tra i nostri punti di forza c’è la trazione meccanica che permette di fermare la moto e di cambiare direzione. A una moto non puoi far fare ciò che non vuole fare. In un mondiale delle derivate di serie non è possibile creare una soluzione magica con pezzi nuovi e degli aggiornamenti”.
Alla base dei successi nel mondo dello sport c’è anche ciò che accade dietro le quinte. Il grande allenamento e gli anni di sacrifici. I dubbi che hai dovuto superare per essere ancora più forte. Le difficoltà e il dolore. Se li superi, sei già sulla buona strada per toglierti delle belle soddisfazioni. Non c’è mai stato un pilota Superbike come Jonathan Rea. Il suo trionfo è senza precedenti ed è già entrato nei libri di storia. La sua carriera è assolutamente unica ma cosa c’è alla base di sei titoli iridati consecutivi?
“Penso che le persone nel mondo delle gare si complichino un po' le cose,” ha spiegato Pere Riba, capotecnico di Rea. “Per me invece è semplice ed è legato al rapporto e alla fiducia che si instaura con il team. Jonny è un cinque volte campione del mondo ed è un Dio del WorldSBK ma questo non significa che non commetta errori. Perfino Dio può non essere perfetto. Lavorando con Jonny si è creato un bellissimo feeling dato che sa che quando gli dico che non sta guidando bene glielo dico affinché migliori. È molto aperto e va sempre a caccia di nuovi miglioramenti”.
“Ho bisogno che avvenga la stessa cosa quando è lui a parlarmi. Essere aperti è molto importante per il pilota e per il team. Non puoi sapere tutto e devi essere aperto a ciò che ti dicono gli altri per imparare. Sono stato anch’io pilota e so che le sensazioni in moto e non i dati sono importanti. Gli ingegneri guardano le traiettorie e i dati ma in moto uno più uno non fa sempre due. Il feeling è la cosa più importante”.
Negli ultimi sei anni tutti i membri del team hanno fatto del loro meglio per raggiungere gli obiettivi fissati. Il pilota spinge il suo team e il team richiede lo stesso impegno da parte del pilota. La chiave del successo di Rea è stata sempre la sua grande costanza di rendimento.
La lotta per il titolo tra Rea e Scott Redding (ARUBA.IT Racing – Ducati) era attesa da inizio stagione anche se le cose sono andate diversamente rispetto all’anno scorso quando Alvaro Bautista era partito in modo eccezionale prima di calare. Il 2020 ha visto Rea portare a casa risultati importanti mentre il suo principale avversario ha faticato a capire come adattarsi al meglio alla nuova realtà del WorldSBK.
“Scott è stato il mio principale avversario quest’anno e ha fatto molto bene. La sua prestazione a Jerez è stata speciale per tutto il weekend però mi aspettavo che fosse ancora più forte. Scott ha molto talento; in passato è stato pilota ufficiale nel MotoGP™ e quando era più giovane è stato anche uno dei principali rivali di Marc Marquez. L’anno scorso pensavo che Alvaro fosse imbattibile. Quest’anno con Scott non ho avuto la stessa sensazione”.
“La Ducati è più forte quest’anno, Yamaha è più forte, Honda ha fatto bene e ora ci sono tanti piloti validi. Vincere un mondiale è sempre una storia diversa e in passato sono riuscito sempre a tirare fuori il meglio dal pacchetto a nostra disposizione nel corso della stagione mentre altri non ce l'hanno fatta. Quest’anno gli altri team stanno provando a capire come riuscirci e ora sono più costanti. Adesso nel WorldSBK c’è molta competitività come tutti dimostrano nel corso di un’intera stagione”.
Negli anni Rea e Riba hanno puntato più a “vincere i Round piuttosto che le gare”, In ogni fine settimana l'obiettivo è conquistare più punti dei loro rivali. Avere bene in mente il successo finale è stato il fattore chiave delle loro vittorie e quest’anno è diventato ancora più importante. Con così tanti piloti competitivi – sette vincitori diversi e dieci piloti diversi sul podio– è difficile per gli avversari sperare di inserirsi tra i primi.
Ci sono piloti che la settimana prima sono competitivi e quella dopo fanno fatica. In questo 2020 perfino Rea ha avuto dei momenti negativi in alcune circostanze ma sul lavoro settimanale è sempre stato il migliore e anche per questo ha battuto i suoi rivali. Nel corso della sua carriera ha dimostrato di saper vincere in qualsiasi modo. È il Re del WorldSBK e il suo regno continuerà fino a quando non arriverà qualcuno che sia in grado di dargli del filo da torcere nel corso di un’intera stagione. Il WorldSBK sta diventando sempre più competitivo ma i punti chiave che fanno la differenza sono sempre gli stessi.
Guarda l’ultimo Round della stagione 2020 del WorldSBK dal Portogallo con il WorldSBK VideoPass!