ANALISI TECNICA: sensore di coppia, ecco la spiegazione
Il telecronista del WorldSBK Steve English analizza l’utilizzo di questo componente
Il Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike 2021 ci ha regalato tantissime emozioni nel corso di questa stagione. Uno degli aspetti principali emersi in questo 2021 è relativo ai passi avanti compiuti a livello tecnologico da tutte e cinque le Case anche se ce n’è uno che balza all’occhio: il sensore di coppia presente sulla Honda Fireblade CBR1000RR-R SP. Ce ne parla il telecronista del WorldSBK Steve English.
BILANCIARE POTENZA E CONTROLLO
Vuoi potenza in termini di cavalli o un'erogazione di coppia motore più controllata? Questo è il dilemma più grande nel mondo delle competizioni motociclistiche. L’ideale è coniugare entrambi gli aspetti ma gli ingegneri vanno sempre alla ricerca della configurazione ottimale. Nella vita di tutti i giorni parliamo di potenza in termini di cavalli. Una moto del WorldSBK ne produce 250. Sembra un gran numero, e lo è, ma quanta di questa potenza è effettivamente utilizzabile? È questo ciò che conta veramente. La potenza prodotta può fare molta differenza sui rettilinei più lunghi ma invece cosa succede in fase di accelerazione in uscita curva? Al MotorLand Aragon il rettilineo maggiore è lungo quasi un chilometro ma ci sono anche 17 punti di accelerazione per una moto che con della potenza utilizzabile riesca a uscire bene dalle curve.
Quanta potenza può attualmente utilizzare un pilota sulle gomme Pirelli per generare un tempo sul giro? Ducati ha la moto più potente tra quelle presenti sullo schieramento grazie all’introduzione della Panigale V4 R ma Kawasaki è riuscita a vincere il titolo. La potenza non è tutto nelle gare. In anni recenti, il comportamento del motore è diventato più importante della potenza assoluta. Nel corso dell’inverno Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) ha dedicato gran parte del suo tempo alle richieste fatte in termini di caratteristiche del motore. Quando prima di tutto apriva il gas andava alla ricerca di un feeling particolare da parte del motore. Quel feeling era l'erogazione di coppia giusta. Voleva un’erogazione più dolce con l’accelerazione disponibile attraverso un ampio numero di giri. Voleva aprire il gas con la potenza a sua disposizione.
In passato abbiamo visto motori che al tempo stesso erogavano la loro potenza in maniera uniforme nel range di giri o che all’improvviso rispondevano con una grandissima potenza quando si trovavano al massimo dei giri al minuto. In quest’ultimo caso il pilota deve essere molto aggressivo per provare a mantenere nel range giusto la potenza utilizzabile. Aprendo il gas in questa situazione la moto può diventare facilmente instabile e al primo scoppio di potenza il pilota può facilmente perdere confidenza. Avere un'erogazione di potenza controllata per tutto il range di giri al minuto lo rende molto più fiducioso.
SENSORE DI COPPIA SULLA HONDA
Durante i test invernali Honda ha iniziato a usare un sensore di coppia. La tecnologia è di casa nel MotoGP™ ma negli ultimi anni non è stata ottimizzata nel WorldSBK. Gli ingegneri di Honda - grazie alla loro grande esperienza e competenza derivante dal paddock del mondiale dei prototipi - e della Monlau Academy sono a buon punto per ricavare il massimo dei benefici di questa tecnologia.
Il sensore è utilizzato per misurare la coppia in uscita per le strategie di controllo di trazione e come coppia in entrata per il freno motore. I team utilizzano il sensore di coppia per misurare la coppia in tutte le zone della pista in modo da riuscire a ottimizzare le loro strategie elettroniche con l’obiettivo di permettere di aprire il gas nel modo più dolce e continuo possibile senza preoccuparsi di uno scoppio di potenza che potrebbe rendere instabile la moto. Lo stesso dall’altro lato vale per il freno motore in entrata curva, con i team che vogliono massimizzare la potenza della frenata nella fase di entrata in curva.
I sensori di coppia vengono utilizzati per la prima volta nell’epoca della 800cc nel MotoGP™ ma da decenni sono una caratteristica fissa nel mondo della F1. Nel MotoGP™, dopo il divieto dell’elettronica di autoapprendimento, i team hanno dovuto trovare un modo per replicare le intelligenze elettroniche del passato e questo hanno fatto mappando il circuito con una mappa di coppia. Utilizzando i dati GPS per tanti anni i team hanno dato vita a una mappa di coppia che permettesse di avere sempre l’erogazione ottimale di potenza. Una mappa di coppia è un metodo preprogrammato di ottimizzazione delle strategie elettroniche.
Perché un sensore di coppia invece di un UNICO traction control?
Nel corso di un weekend di gara sentiremo parlare tanto della funzione anti impennata e del controllo di trazione. Rappresentano un sistema reattivo mentre una strategia di mappatura è un sistema proattivo. Il traction control compara la velocità della ruota anteriore con quella posteriore e poi la paragona a un set di valori per provare ad avvicinarsi di molto a quel valore ideale. È molto efficace ma un sistema più preciso è possibile se si riesce a misurare la coppia nello spazio del cambio. Riuscirci consente ai team di capire la trazione disponibile in qualsiasi punto e poi di identificare la coppia corretta per quell'insieme di circostanze.
Il traction control punta a massimizzare l’uscita dalle curve per permettere di scaricare più potenza possibile sul terreno in un certo momento. Il modo migliore in tal senso sembra quello di far scorrere o slittare la moto, anche se ciò può sembrare un po' controcorrente. I team hanno bisogno di trovare la giusta misura a questo riguardo e poi di basare la loro strategia elettronica intorno a questo valore. Avere a disposizione il maggior numero di informazioni a riguardo usando un sensore di coppia è molto importante: i team possono misurare il grado della loro erogazione di potenza e adattare la coppia per compensare. Non si tratta di un processo di autoapprendimento ma di qualcosa di programmabile per capire a che punto ci si trova in un certo momento in pista.
LA CONOSCENZA È POTERE: SI VEDRÀ IL RISULTATO FINALE?
Honda sulla base di queste informazioni ha il potenziale per trarne dei grandi benefici. La Casa giapponese può capire meglio certe variabili rispetto ai suoi rivali. Anche se non potrà utilizzare il sistema nel corso della gara potrà sviluppare le sue strategie di motore per massimizzare il proprio potenziale. Con un sistema del genere Honda potrà essere avvantaggiata rispetto ai sistemi reattivi - come un tradizionale modello di controllo di trazione - partendo dunque un passo avanti rispetto agli altri contendenti per il successo.
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