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"Il contatto è stato grosso, pensavo mi si fosse staccata la gamba" – Baz ci aggiorna sull’infortunio e punta a tornare ad Assen

Monday, 13 March 2023 10:42 GMT

Grosso spavento per il francese che dopo il contatto in Superpole Race con Alex Lowes si augura di rientrare in pista per il terzo Round

Loris Baz (Bonovo Action BMW) in Indonesia nel sabato vissuto al Pertamina Mandalika International Street Circuit si era messo in luce e puntava a ripetersi anche nella giornata di domenica in cui però è stato colpito alla gamba da Alex Lowes (Kawasaki Racing Team WorldSBK) in staccata in curva 10 procurandosi la frattura del perone e anche altri danni ai legamenti della caviglia. Ne abbiamo parlato con il francese che è tornato a casa: il pilota transalpino ci aggiorna sulle sue condizioni e auspica di rientrare in pista per il terzo appuntamento dell’anno.

 

L'INFORTUNIO: pensieri immediati, il ritorno a casa e l’intervento

“Ho sentito subito di essermi rotto qualcosa alla gamba,” ha esordito Baz. “Onestamente subito dopo il contatto la mia prima reazione è stata quella di vedere se avessi ancora la gamba dato che l’impatto è stato davvero forte, pensavo mi si fosse staccata. Non è stato bello ma lo staff medico ha fatto un gran lavoro. Abbiamo visto subito la frattura al perone, nella parte alta vicino al ginocchio. Chiari anche i danni ai legamenti della caviglia come hanno potuto vedere ai raggi X. Ho avvertito tanto dolore e la caviglia era tre volte più grossa del normale. Mi hanno detto che sicuramente era necessaria un’operazione alla caviglia ma ho deciso di tornare a casa e di operarmi qui dato che ho un ottimo specialista. Nel 2016 penso di aver riportato 20 o 21 fratture al piede dopo la caduta in curva 1 al Mugello”.

“Volevo tornare a casa ed è stata una buona scelta; ci siamo visti martedì appena sono atterrato e venerdì mi ha operato. È entrato nella caviglia con una telecamera per verificare tutti i danni. Non si tratta di una frattura causata dall’impatto ma dal movimento; quando Alex mi ha colpito, la caviglia è uscita completamente, quindi è come uno strappo ma purtroppo si sono rotti anche i legamenti della caviglia. Pensavo se ne fosse rotto soltanto uno, ma in realtà si sono rotti tutti. Il perone si rimetterà a posto da solo, il chirurgo mi ha detto qualcosa quando mi sono svegliato ma non mi ricordo! Mi ha detto che c’erano più danni di quanto si pensasse in un primo momento e che c’è del lavoro da fare ma è contento del lavoro che ha fatto. Ora devo solo avere pazienza”.

Baz ha detto anche che il viaggio verso casa non è stato dei migliori ma di non aver avvertito troppo dolore: “Onestamente il viaggio non è stato bello ma sono stato fortunato nel fatto di aver avvertito tanto dolore per cinque minuti dopo l’impatto ma sostanzialmente non c’è stato più dolore fino a quando sono arrivato a casa. Se mi muovevo sentivo muoversi il perone ma se non mi muovevo allora non c’era dolore. Dopo l’operazione ho avuto tanto dolore dato che l’intervento ai legamenti è peggio di qualsiasi altro osso. La cosa peggiore è tutta la parte legata all’assicurazione, al cambiare i voli, al ricevere assistenza ma sono stato fortunato nell’avere Eugene con me. Per lui questa è stata la prima volta dall’altra parte. Ha chiamato l’assicurazione, la mia fidanzata e i genitori... è andata abbastanza bene. Il viaggio è stato lungo dato che è durato 40 minuti e poi uno scalo di otto ore per poi prendere un altro volo di otto ore con un altro scalo di otto ore e poi un altro volo, ancora una volta di otto ore! Appena sono arrivato all’aeroporto ho ricevuto assistenza ma ho dovuto aspettare per otto ore. Mi aspettavo di soffrire molto di più nel viaggio di ritorno”.

Il francese ha ricordato anche il precedente infortunio riportato dal connazionale Jules Cluzel: “Per guidare bene una moto abbiamo davvero bisogno dei piedi, quindi devi farti operare bene e stare attento quando torni in azione. Jules Cluzel aveva riportato un brutto infortunio al piede sinistro e poi ha fatto tanta fatica a correre”.

Baz è sceso nei dettagli in merito all’infortunio: “Penso sia stata una concatenazione di eventi ad aver causato il problema. La prima è la condizione della pista: pulisci la pista su una linea dato che guidiamo tutti sulla stessa linea ma quando devi sorpassare devi andare sulla parte sporca della pista ma non vuoi andarci del tutto. Quindi provi a restare sulla parte pulita il più possibile e non hai questo margine. Il vento ha portato Alex più vicino del solito e se fosse andato ancor più all’interno sarebbe andato dritto o sarebbe caduto. Il livello è davvero alto, quindi è più difficile compiere un sorpasso con tanti margini. Tutti questi dettagli insieme creano una concatenazione di eventi e alla fine io sono stato quello sfortunato”.

 

LA STAGIONE FINORA: “Abbiamo fatto uno step ma non sufficientemente grosso, senza dubbio ci arriveremo”

“È stata tosta ma abbiamo disputato soli due Round,” ha proseguito il 30enne. “Per tutto l’inverno ho pensato che avessimo bisogno di correre per capire a che punto siamo. A Phillip Island è stata davvero difficile; a parte Michael che ha guidato davvero bene e che aveva qualcosa in più di noi, nessuna BMW è stata più veloce delle altre con tre setup completamente diversi. In Indonesia, onestamente, mi sono sentito meglio fin da subito e anche sabato. Abbiamo fatto un bello step e poi in Gara 1, dopo la Superpole, ho perso tanto tempo in curva 1 dopo l’incidente con Rinaldi, ma sono riuscito a tornare vicino alla top ten sapendo dove migliorare. In Australia eravamo davvero lontani e non sapevamo dove migliorare. La domenica in Indonesia sono sempre stato in top six”.

“Tutti in BMW e nel team stanno lavorando davvero forte e nessuno si è arreso. Puoi vederlo con Kawasaki, non siamo gli unici a fare fatica, dato che Yamaha e Ducati stanno alzando davvero tanto il livello, specialmente Ducati. È bello per il Campionato dato che ci sono moto più veloci dell’anno scorso. Avverto il miglioramento e lo step che abbiamo fatto, pur non sufficientemente grosso, tenendo però in mente che la pausa invernale è stata davvero breve. Credo tanto nel progetto e senza dubbio ci arriveremo”.

 

TEMPISTICHE DI RECUPERO: Assen probabile, cruciale la guarigione dei legamenti

In merito ai tempi di recupero Baz mette nel mirino il prossimo Round, in programma tra cinque settimane: “Non conosco esattamente le tempistiche di recupero, ma l’obiettivo è tornare in pista ad Assen il più in forma possibile. Il chirurgo è d’accordo. Al momento non posso fare niente; sto semplicemente seduto sul divano con la gamba alzata e con del ghiaccio. Per le prime due settimane dopo l’operazione non posso fare nulla dato che devo stare due settimane completamente fermo in modo che il lavoro che ha fatto nei legamenti possa iniziare a dare i suoi frutti. Poi tra dieci giorni inizierò la fisioterapia nello stesso posto in cui mi sono operato”.

“Salterò il test ma ovviamente spero di tornare ad Assen; penso possa essere una buona pista per noi e quindi vedremo. Penso che al 95% sarò ad Assen; non sono sicuro in che stato sarò, ma mancano cinque settimane da adesso: tanto e poco! Quando inizierò la riabilitazione mancheranno meno di tre settimane. So cosa aspettarmi in caso di un infortunio a un osso ma con i legamenti non lo so dato che la cosa più importante è recuperare il movimento della caviglia. Ho un buon fisioterapista, quindi ci metteremo al lavoro insieme”.

 

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