LE PRIME PAROLE DOPO IL PASSAGGIO SHOCK: "Una delle decisioni più difficili della mia carriera" – Rea sul trasferimento in Yamaha per il 2024
Jonathan Rea parla per la prima volta davanti ai media dopo la notizia che a fine stagione lascerà Kawasaki per Yamaha
A pochi giorni di distanza dall’annuncio clamoroso, Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) ha parlato per la prima volta davanti ai media dopo la notizia che a fine 2023 lascerà Kawasaki per approdare in Yamaha. Si tratta del trasferimento di mercato più clamoroso di sempre nella storia del Campionato del Mondo FIM Superbike: il 36enne nordirlandese che vanta sei titoli iridati e oltre 100 vittorie con Kawasaki si appresta ad affrontare gli ultimi quattro Round della stagione. Quello di Magny-Cours è uno dei circuiti che hanno visto tanti successi da parte di Kawasaki.
“HO BISOGNO DI QUALCOSA DI NUOVO” – Rea sulla decisione di lasciare KRT
Rea ha parlato della scelta di interrompere una delle storie più longeve in termini di rapporti con un costruttore per andare alla ricerca di una nuova sfida: “Come potete immaginare dopo sei titoli mondiali e nove anni lavorando insieme e con così tanti bei ricordi è stata una delle decisioni più difficili da prendere di tutta la mia carriera. Ho bisogno di qualcosa di nuovo, di una nuova sfida e avevo l’opportunità di trovarla altrove. Sono delle sensazioni contrastanti dato che è stato un periodo molto emozionante e a breve lascerò una famiglia così bella e un contesto con il quale ho dato vita a tanti bei momenti, non solo in pista ma anche fuori. Ora è il momento giusto per intraprendere il successivo capitolo della mia carriera e dovremo farci i conti più avanti ma è stata una decisione davvero difficile”.
Il sei volte campione del mondo ha sempre una grande gratitudine nei confronti di KRT e del team Provec Racing che gli ha permesso di realizzare il sogno che aveva fin da bambino, ovvero diventare campione del mondo firmando tanti nuovi record. Il nordirlandese è stato il primo a vincere sei titoli mondiali, il primo a centrare le 100 vittorie nel WorldSBK e a vincere oltre 100 gare in verde Kawasaki, marchio del quale è diventato sinonimo in tutto il mondo.
“NON DIMENTICHERÒ MAI IL PRIMO TITOLO MONDIALE” – il sogno d’infanzia diventa realtà
Il primo titolo mondiale resta il più dolce per il nordirlandese: “Ovviamente non mi dimenticherò mai del mio primo mondiale o delle prime sensazioni con il team supplicando il mio team manager Guim di darmi una chance su questa moto. In quel primo test al lavoro con i miei meccanici e tutti gli altri abbiamo dato vita a dei bei legami dentro al box. Ci sono delle cose che porterò con me per sempre, come il rapporto con le persone e l’atmosfera creata. Il team mi ha aiutato in questo senso e il mio sogno d’infanzia era quello di diventare campione del mondo e ricorderò per sempre questi anni in Kawasaki come le persone che mi hanno permesso di realizzare il mio sogno d’infanzia”.
“Tagliare il traguardo a Jerez nel 2015 è stato incredibile e tutto quello che è successo dopo è andato oltre non solo al migliore dei miei sogni: vincere sei titoli mondiali di fila, continuare a correre e vincere gare ogni anno è stato eccezionale. Ci sono tantissimi ricordi; potrei andare avanti per ore”.
“SIAMO UN PO’ TRISTI; È UNA REALTÀ CHE DOBBIAMO ACCETTARE” – Guim Roda sulla partenza di Rea
Anche Guim Roda ha detto la sua affermando che queste sono le corse e che tutto può succedere, sia in pista che fuori: “Ci sentiamo un po’ tristi. È stato un lungo viaggio che abbiamo percorso insieme. È una realtà che dobbiamo accettare, continuando a lavorare e provando a fare del nostro meglio. Difficile trovare il momento più bello dato che ce ne sono tanti ma vorrei rimarcare quelli che le persone non possono vedere dato che accadono tra le gare. Quelle chiacchierate, quegli incontri e tutto il tempo che ha trascorso lavorando con noi oltre quello speso a parlare su come migliorare il team, il pacchetto e la moto. Tutte quelle conversazioni e quell’impegno, tutte le situazioni meccaniche su come migliorare, tutti i programmi di allenamento… sono tutte cose che accadono tra le gare e che le persone non vedono. Forse questi sono uno dei punti chiave che conserveremo oltre alle soddisfazioni, alle vittorie e ai Campionati”.
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