LA SUA STORIA: conosciamo meglio Pakita Ruiz - "Dal momento in cui sono salita per la prima volta su una moto, ho sentito un grande entusiasmo…"
La spagnola è stata una presenza costante in top ten nel corso della prima annata del WorldWCR e da qui ripartirà anche in ottica futura
Pakita Ruiz (PS Racing Team 46+1) ha dimostrato una grande consistenza nel corso della stagione 2024 del Campionato del Mondo Femminile FIM arrivando sempre in top ten e per tre volte in top five, chiudendo l’anno con due quinti posti a Jerez.
DA MAIORCA AL CAMPIONATO DEL MONDO: gli idoli di Ruiz
Pakita Ruiz vanta quasi due decenni di attività come pilota e come tanti spagnoli è stata ispirata dai successi di alcuni connazionali come Rafa Nadal e Laia Sanz ma due delle figure che l’hanno ispirata maggiormente sono state Valentino Rossi e suo nonno: entrambi hanno avuto un grosso impatto sulla sua decisione di correre con il numero 46. Anche la famiglia ovviamente ha una notevole importanza nel suo percorso da pilota, con la 27enne maiorchina che ha sempre avuto accanto suo fratello minore, il quale negli ultimi dieci anni è stato anche il suo meccanico.
UNA MOTO NASCOSTA TROVA LA SUA PILOTA: il percorso nel WCR
Ruiz ripercorre i suoi primi momenti da pilota: “Anche se la mia prima moto me l’ha regalata mio zio per l’Epifania quando avevo tre anni, mia mamma me la nascose e la scoprii solo quando avevo sei o sette anni cambiando casa. Da quel momento non sono riusciti a togliermela. Era una Mini Cross Factory da 50cc. Me ne sono innamorata e non volevo scendere dalla moto. La mia prima gara è stata sei mesi dopo averla scoperta!”.
ANNI DI ESPERIENZA NELLE COMPETIZIONI: la sua storia nel mondo del motociclismo
A partire dal 2006 Ruiz ha corso nei campionati Minicross, Supermotard, Pit Bike, Motocross e Scooter, guidando una serie di moto da 65cc fino a 80cc e 125cc. Dopo aver preso parte alla Cuna de Campeones, nel 2011 ha vinto il titolo Open nelle Isole Baleari per poi laurearsi nel 2015 campionessa Supersport nella classe 600cc. In quella stagione fece suo anche il titolo femminile spagnolo nella Stock 600cc, un titolo che avrebbe poi vinto anche nelle successive quattro annate. Nel 2020 fece suo il Campionato Femminile ESBK Speed Supersport 600cc, ripetendosi poi nel 2022. Nel 2021 è stata l'unica donna a correre nella Yamaha R6 Cup, competizione da lei vinta.
DUE MOTIVI ALLA BASE DELLA SCELTA DEL NUMERO 46
Ruiz indica in Marc Marquez, Pecco Bagnaia, Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea tra i suoi piloti preferiti, ma da piccola è stato Rossi a catturare la sua attenzione. Corre con orgoglio con il numero 46 che è sinonimo di ‘The Doctor’ ma si tratta di un numero che ha anche un significato extra: “Il 46 l’ho sempre usato quando ero più piccola. Valentino vinceva sempre e io volevo vedere sempre che festeggiamenti avrebbe fatto e come avrebbe festeggiato, cosa si sarebbe messo addosso. In famiglia sono tutti tifosi di Rossi. Poi, quando ho dovuto decidere con quale numero correre in pista, ho deciso di restare con il 46 dato che mio nonno era nato nel 1946. Qundi il 46 è un po’ la risultante di entrambe le cose. Il primo ricordo che ho legato alle moto è quello di mio nonno che mi ha portato nella piazza vicino a casa e tutti i bambini avevano le loro moto e io ero davvero felice in sella alla moto. Purtroppo mio nonno ci ha lasciati troppo presto. Era sempre con me e mio fratello. È stata una persona dolcissima e lo porto sempre con me”.
“È come una favola col lieto fine…”
Ruiz è orgogliosa di essere maiorchina e adora trascorrere del tempo nel godersi la bellezza della sua isola, rilassarsi in spiaggia, fare dei giri in montagna e per le foreste e camminare lungo la costa. In ogni caso, le gare restano la sua vera vocazione e nel corso degli anni ha lottato duramente per finanziarsi la carriera in pista. L'anno scorso ha bussato porta a porta per vendere il suo calendario di gare e ancora oggi lavora part-time nel pulire le case al fine di avere risorse a sufficienza per correre. “Per me significa tutto”, afferma. “Adoro il motociclismo da quando ero piccola. Nel mio caso è una sensazione molto speciale, è come una favola col lieto fine. Un sogno che diventa realtà. Da quando ero piccola il mio sogno è sempre stato quello di far parte di un Campionato del Mondo e di essere una pilota professionista. Riuscire a lavorare in ciò che ti appassiona ti rende unica e ti riempie di soddisfazione”.
UN MODELLO PER LA PROSSIMA GENERAZIONE: il messaggio di Ruiz
Ruiz infine incoraggia le giovani a impegnarsi nel diventare delle pilote professioniste: “Mi piacerebbe tanto essere un modello di riferimento per le giovani ragazze, donne ed atlete. Penso di essere un modello dato che nonostante le difficoltà e la mancanza di risorse non ho mai mollato e ho sempre lottato per i miei sogni. È per questo che ritengo bellissimo diffondere tra le giovani donne il messaggio che nonostante le difficoltà dovrebbero sempre essere ciò che vogliono essere e non cosa viene detto loro di poter essere o non essere”.
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