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REDDING A TUTTO CAMPO: "Sono stati tre anni difficili, inizi a dubitare di te stesso… lottare lì davanti mi accende sempre di più"

Wednesday, 9 April 2025 09:38 GMT

Il vicecampione del mondo spiega come ci si sente a essere tornati nuovamente a giocarsi le posizioni che contano nel WorldSBK riadattandosi a Ducati

Scott Redding (MGM BONOVO Racing) per la stagione 2025 del Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike è tornato in sella a una Ducati Panigale V4 R, sfiorando il podio nel primo Round andato in scena in Australia. Redding in questa intervista rilasciata prima di scendere in pista a Portimao ha spiegato quali sono le sue sensazioni nell’aver ritrovato una Ducati che aveva già guidato nel 2020 e 2021 e di come si sente nel potersi giocare le posizioni di vertice anche in questo 2025.

DI RITORNO IN DUCATI: “È bello avere la sensazione di essere tornato te stesso e di riuscire a guidare con il mio stile”

Redding è approdato nel WorldSBK nel 2020 entrando a far parte del team Aruba.it Racing – Ducati e in sella alla Panigale V4 R è rimasto per due stagioni, arrivando secondo e terzo in Campionato, conquistando 12 vittorie e 37 podi. Per il 2022 è passato al ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team collezionando tre podi alla sua prima annata per poi trasferirsi per il 2024 nel team Bonovo Action BMW. Per il 2025 è rimasto con lo stesso team che ha preso il nome di MGM BONOVO Racing e che è passato da BMW a Ducati.

Redding ha commentato il suo ritorno sulla Panigale V4 R: “Dopo tre stagioni abbastanza difficili per me, ora sono tornato con Ducati ed è davvero bello essere tornato a sentirmi me stesso in sella alla moto e riuscire a guidare con il mio stile. È qualcosa che mi motiva nello scendere in pista, sento di avere un bel pacchetto di persone e una buona moto intorno a me. La differenza tra la moto che ho usato negli ultimi tre anni e quella che guido adesso… è notevole. È come il giorno e la notte quando la guidi. Con la Ducati sento un feeling migliore all’anteriore. Per un verso, ci sono delle differenze ma dipende anche da ciò che preferisce un pilota e ciò che pensi vada bene”.

RIADATTAMENTO A DUCATI: “Un po’ difficile… pensavo che sarei tornato in sella alla moto e che sarei stato immediatamente lì!”

Redding ha cambiato moto e quindi anche per lui è scattato un processo di riapprendimento, considerando anche lo sviluppo di Ducati. Il pilota inglese ha detto che per lui si è trattato di un processo più complicato del previsto considerando anche che il programma di test invernali è stato limitato dalle cattive condizioni meteo sia a Jerez che a Portimao.

Redding ha detto: “Onestamente, pensavo che sarei tornato in sella alla moto e che sarei stato immediatamente lì davanti. Per me è stato uno shock quando ho sentito che il feeling non era davvero perfetto ma lentamente sta tornando. È stato necessario più tempo del previsto ma non è un gran problema. Nei test non abbiamo avuto tanto tempo, soltanto tre giorni non in perfette condizioni. Sto capendo il setup della moto dato che è progredito ancora un po’, e anche l’elettronica e le gomme sono cambiate. Ho provato a capire tutte le sensazioni e le chance, c’è voluto un po’ più del previsto”.

IL PRIMO ROUND: “Essere lì a lottare nuovamente mi accende sempre di più…”

La prima gara di Redding di ritorno in Ducati è stata a Phillip Island dove è arrivato quinto, quinto e quarto. Round più complicato per lui a Portimao dove ha collezionato uno zero e due 15esimi posti.

In merito a Phillip Island, ha aggiunto: “Il primo Round della stagione mi ha reso davvero felice. Volevo tanto un podio e, onestamente, quando ero lì mi aspettavo di centrarlo. Essere lì di nuovo in lotta per le posizioni che contano mi accende sempre di più. Dopo l’Australia l’aspetto principale è stato l’aver ritrovato la confidenza. Lottare con quelli davanti è sempre diverso, è una strategia e una gara diversa, come diverso a livello mentale è anche essere sullo schieramento e pensare di poter salire potenzialmente sul podio. Lottare con quelli davanti è stato davvero bello. Ho superato Alvaro, ho superato Toprak, sono stato a ruota di Bulega e Iannone, sono state delle sensazioni bellissime”.

“Sono stati tre anni difficili e non è mai facile, inizi a dubitare di te stesso. Poi è arrivato Toprak che ha fatto un gran lavoro con la moto e allora ho pensato ‘forse sono io’. Da pilota inizi a dubitare di te stesso. Però fa parte del passato e mi sono ripreso. Sento di poter fare di più, semplicemente non sono in grado di dimostrarlo. Gare come quelle mi fanno credere sempre più nuovamente in me stesso. Nel motociclismo è un fattore decisivo”.

 

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